Lo so che dovrei farlo.
Vergognarmi, intendo. Ok, SIA scrivere rant più spesso che vergognarmi per non farmi sentire più spesso. Se guardo indietro, l'ultima volta che ho scritto qualcosa è stato qualcosa come una quarantina di tavole fa, e questo non è molto bello. Scrivere rant con una certa frequenza contribuisce rendere più vario il sito, oltre la pedissequa traduzione e pubblicazione di un famoso webcomic, e mantiene un certo legame con i fan, facendoti sembrare più una persona che segue un progetto a cui è appassionato che un semplice tecnico da rete ad una console. Il sito madre di Megatokyo ne è la prova: Piro, Dom e talvolta Seraphim scrivono rant, a volte parlano di questioni artistiche, a volte semplicemente dei cavoli suoi, oppure Dom racconta di come una volta di più è andato a fare il deficiente da qualche parte o qualche intervista per conto di Newtype (anche se lo spietato assassino che disegna con una trackball può non sembrarlo, è
anche un giornalista serio) o ancora bischerate assortite sentite qua e là… e questo, è inutile negarlo, è simpatico, fa più vivo il sito e ti dà qualcosa in più da leggere, qualcosa di carino, stupido o anche assurdo, ma comunque
interessante.
Da queste parti invece… mi duole ammetterlo, ma i bei tempi delle prime tavole con la squadra originale che rantava delle cose più disparate sono passati, l'organico si è un po' ridotto e si scrive di meno. D'altronde non sono mai stato tipo da andare a raccontare i cavoli miei in giro: non credo che la mia vita personale interessi a molti, e a meno di eventi particolari (un uomo che morde il mio cane, per esempio) preferisco riportare altre cose, commentare notizie o simili.
(E per confermare lo scopo dello spazio, sto facendo un rant, una tirata, in piena regola. Torniamo in argomento.) Dicevo, siccome rant frequenti danno un po' più di
verve ad un sito e piacciono ai visitatori, cercherò(emo?) di scriverne più spesso.
Per esempio, di cosa potrei parlare? Potrei fare un excursus di cose a caso stile Dom, e parlare mettiamo del
gioco di parole intraducibile della presente tavola già citato da Mornon.
CLUB: che vuol dire? Come spesso accade con i termini di uso comune dell'inglese, un casino di cose. Per esempio, può essere un dance club, un locale dove si va per ballare e divertirsi. Da questo "to go clubbing", ovvero andare per locali, girare vari bar, pub e posti ballerecci vari finché non si trova l'ambiente (o le ragazze) che ci piacciono. Ma "club" può anche essere una clava, una mazza, un randello, uno strumento più o meno appositamente costruito per spaccare il cranio a qualcuno. E in questo caso "to club (qualcosa o qualcuno)" vuol dire randellare qualcosa o qualcuno. Non esattamente piacevole quanto andare per locali, ma adesso avrete un po' più chiaro l'equivoco di Largo, il gioco di parole di Piro, e la difficoltà data da un simile gioco che non si traduce direttamente nel significato italiano. È qui che entra in gioco il compito più delicato del traduttore, un'arte che apparentemente si va perdendo (TV e cinema, parlo con voi): l'adattamento…
Oppure potrei parlare di
qualcosa di completamente diverso, e annunciare a chi già non lo sapesse che un italiano ha vinto un concorso di modellismo. Ma non un concorso qualsiasi, ha vinto il secondo posto al
concorso mondiale di modellismo di Gundam organizzato dalla stessa Bandai, con uno splendido diorama. Dopo aver vinto la 'fase' italiana della BAKUC, la Bandai Action Kit Universal Cup, l'autore è stato ammesso alla finale tenutasi a dicembre a Hong Kong, durante la Gundam Expo. E qui, nonostante i concorrenti occidentali fossero ammessi da pochi anni, e il concorso fosse quindi da sempre territorio esclusivo di giapponesi e cinesi, è riuscito ad aver riconosciuta dalla giuria la propria abilità, con un degnissimo e meritatissimo secondo posto. Permettetemi un moto d'orgoglio nazionale (o un momento nerd, fa lo stesso). Consiglio di leggere a fondo l'intervista al vincitore, Francesco Coriglione detto "Ciccio", e di guardare attentamente le foto del diorama: solo così potrete cogliere tutti i finissimi, incredibilmente ingegnosi, geniali particolari che è riuscito a infilare nel suo piccolo ambiente
animato (sì, perchè ci sono anche un paio di elementi non statici, come se non bastassero il parquet e i modellini sugli scaffali della stanza dell'RX-78).
Per accontentarvi con un pizzico di cavoli miei, potrei raccontarvi della piacevole serata che ho trascorso ieri: dopo un passaggio in pizzeria ci siamo a trovati a casa di amici, e lì abbiamo speso il resto della sera, chiaccherando delle cose più varie, divertendoci a prendere per il culo con feroce, meritatissimo sadismo le patetiche performance dei sedicenti "cantanti" di Sanremo e guardando bischerate su Internet. Tra l'altro, ho anche avuto l'occasione di provare "Batman: Arkham Asylum". Non mi dilungherò in pareri tecnici, sicuramente ci sono mille recensioni scritte da gente ben più competente di me in giro; dico solo che da quel ho potuto vedere è un gran bel videogame, con grande giocabilità e comandi immediati. Fa piacere vedere come vengano messi insieme giochi così curati, a partire dalla grafica, dettagliata ma senza strangolare il computer, passando per mille particolari fondamentalmente inutili ma assai gradevoli (sequenza d'apertura con grafica di gioco? Batman muove la bocca quando parla via radio con Oracle? la Bat-tuta mostra tagli, ammaccature e bruciature se vi beccano? I criminali svenuti respirano, quelli morti no? Non so voi, ma questa è tutta roba che sp4kk4 col mio metro), fino ad arrivare alla traduzione completa sia nei testi che in tutti i dialoghi ridoppiati in italiano (e riconoscerete
subito la voce del Joker!). Tutto sommato, una serata ben spesa.
Vi lascio con un'ultima riflessione: secondo voi, quando i giapponesi erigeranno la prossima statua, a quale figura storica nazionale la dedicheranno? All'imperatore, a Doraemon, Gundam, Devilman, oppure Osamu Tezuka..? Ormai sono patrimonio nazionale come da noi parchi nazionale e opere d'arte…
(bel rantone stile Piro…)
saluti!
Legione